Una nuova ricerca rivela che i titolari di conti correnti hanno subito interruzioni informatiche nelle ultime 10 settimane

LONDRA, Regno Unito, 21 giugno 2019: secondo un nuovo sondaggio, un europeo su quattro (28%) ha preso in considerazione l'idea di cambiare banca negli ultimi 12 mesi, con un servizio clienti scadente come preoccupazione principale.

Il sondaggio - commissionato da Boomi e realizzato da OnePoll - ha interrogato 6.000 adulti di Regno Unito, Francia, Germania, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia sull'esperienza del cliente fornita dalle loro banche.

Tra coloro che hanno preso in considerazione l'idea di cambiare banca, i tassi d'interesse/servizi migliori (47%) e gli interessanti incentivi per i nuovi iscritti (30%) sono stati i principali fattori trainanti, seguiti dalla sensazione di frustrazione dovuta a un servizio clienti scadente (23%) e da una migliore esperienza in filiale tra le altre banche (22%).

Alla domanda sul perché si rivolgono al loro attuale fornitore di servizi bancari, la ragione principale è stata l'essere "da sempre" con loro (45%), seguita da una buona esperienza complessiva del cliente (44%) e da una buona esperienza bancaria online (36%). Oltre la metà (52%) di coloro che hanno un'età compresa tra i 18 e i 24 anni ritiene che una buona applicazione bancaria sia la più importante, a dimostrazione dell'importanza attribuita alla tecnologia dai clienti più giovani.

Crescente concorrenza delle banche digitali

Tra coloro che hanno un conto bancario "tradizionale" presso una banca tradizionale come NatWest o Barclays, un quinto (20%) ha anche un conto bancario digitale (con istituti come Monzo, Starling, Revolut, ecc.) - una cifra che sale a oltre un under 34 su tre (36%).

Quasi uno su cinque (18%) ritiene che la propria banca tradizionale sia "un po' vecchia" e cerca di migliorare le prestazioni digitali. Questo dato sale a un quarto (25%) tra coloro che hanno meno di 34 anni, suggerendo che un numero maggiore di giovani desidera che la propria banca modernizzi il proprio approccio.

La tecnologia al di sopra delle filiali?

Un quarto (25%) degli europei non visita la filiale della propria banca da oltre un anno. Il 7% dei giovani tra i 18 e i 24 anni dichiara di non essersi mai recato presso la propria filiale, mentre un terzo degli over 55 ha utilizzato i servizi della filiale almeno una volta nell'ultimo mese.

Un quinto (21%) sarebbe addirittura contento se la propria banca chiudesse le filiali, se questo comportasse un miglioramento dell'esperienza bancaria online o tramite app mobile. Questa percentuale sale a quasi un terzo (28%) tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni.

"I nuovi correntisti non saranno più fedeli alla loro banca come le generazioni precedenti. I nuovi operatori che si affacciano sul mercato hanno modificato le aspettative e stabilito i nuovi standard dell'esperienza bancaria digitale. I clienti non cercano solo prodotti migliori quando scelgono il loro prossimo fornitore", ha dichiarato Derek Thompson, VP EMEA di Boomi.

"È quindi fondamentale che le banche valutino il loro attuale ecosistema IT, assicurandosi di non essere frenate dalla loro infrastruttura legacy e di poter unire rapidamente i loro sistemi, implementando una tecnologia più agile per trasformare l'esperienza del cliente", ha aggiunto.

Potrebbero essere necessari ulteriori investimenti per migliorare la solidità dei sistemi informatici della banca: tutti gli intervistati hanno sperimentato interruzioni informatiche con la loro attuale banca nelle ultime 10 settimane. Più di un intervistato su 10 (13%) ha subito un'interruzione nell'ultimo mese e il 18% negli ultimi sei mesi.

È richiesta una formazione sull'open banking

L'open banking, entrato in vigore il 13 gennaio 2018, richiede alle banche di aumentare la trasparenza e di aprire le API per consentire agli sviluppatori di terze parti di accedere ai dati e ai servizi dei loro correntisti. Solo il 21% riferisce che la propria banca attuale offre servizi di open banking, mentre il 69% non è sicuro che li offra, il che indica la necessità di una maggiore formazione in questo settore.

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